Venerdì 15 giugno, ore 14-15:30
Gli interventi focalizzano i molteplici risvolti sociali, economici e culturali della pietà laica e della carità nelle città siciliane dopo la rivolta del Vespro, quando la gestione del governo urbano passò nelle mani di nuovi ceti dirigenti. Le pratiche testamentarie manifestano la sensibilità religiosa di nobili e mercanti e attestano il loro ruolo nella fondazione, dotazione e gestione di monasteri, cappelle e ospedali nelle città dell’isola. Le opere di misericordia dei laici ebbero rilevanti ricadute sulla vita cittadina, i monasteri si radicarono profondamente nel tessuto urbano, il sistema assistenziale, talora sovvenzionato dai sovrani, fu affidato a piccole istituzioni caritatevoli. Alla fine del Trecento la restaurazione del potere regio e la fine delle signorie urbane modificarono i rapporti tra Corona, città e nobiltà, con notevoli conseguenze sulla gestione delle istituzioni monastiche e assistenziali.
Coordinatore: Patrizia Sardina
Relazioni:
Maria Antonietta Russo, Pratiche testamentarie e forme devozionali dell’aristocrazia siciliana nel tardo Medioevo
Daniela Santoro, Carità e assistenza nella Sicilia tardo medievale: gli esempi di Palermo e Messina
Patrizia Sardina, Monasteri femminili, nobiltà urbana e governo cittadino nella Sicilia del Trecento
Discussant: Maria Pia Alberzoni