Riccardo Fubini, morto nella sua casa di Firenze lo scorso 9 luglio, è stato uno dei maggiori studiosi dell’Umanesimo e del Rinascimento, nonché della storia politica italiana fra XIV e XVI secolo. Nato a Trieste il 30 agosto 1934, si era formato alla Scuola Normale Superiore di Pisa; dopo aver insegnato Storia della letteratura medievale e umanistica, orientò il suo insegnamento alla Storia del Rinascimento, per la quale divenne professore ordinario a Siena nel 1980; dal 1984 si trasferì nell’ateneo fiorentino dove tenne il corso di Storia del Rinascimento fino al 2008.
Nella sua vastissima produzione scientifica ha avuto un’importanza cruciale negli anni ’70 il lavoro per l’edizione dei primi due volumi delle “Lettere” di Lorenzo de’ Medici, intorno ai quali elaborò la sua interpretazione del ruolo della diplomazia e la sua funzione politica e culturale nella storia italiana del Quattrocento, destinata a suscitare feconde discussioni e innumerevoli riscontri nella storiografia internazionale. Fondamentali sono stati poi i suoi saggi sull’Umanesimo da Petrarca al XVI secolo, sempre animati da una infaticabile ricerca della sostanza profonda delle novità intellettuali e della loro viva relazione con la storia politica. Lettore finissimo della produzione umanistica come delle fonti d’archivio, Riccardo Fubini ha percorso una personale via di ricerca fatta in gran parte di accurati saggi specifici, di volta in volta raccolti con ripensamenti e approfondimenti in volumi, da Umanesimo e Secolarizzazione da Petrarca a Valla del 1990 a Italia Quattrocentesca del 1994 e vari altri, fino al più recente Politica e pensiero politico nell’Italia del Rinascimento del 2009. Segnato negli ultimi anni da una grave malattia, ha continuato fino agli ultimi mesi a lavorare ai temi che l’hanno appassionato per una vita intera, lasciando un grande patrimonio di studio e un solido magistero intellettuale in Italia e all’estero.