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Società Italiana per la Storia Medievale

Scomparsa di Chiara Frugoni

Il 10 aprile 2022 si è spenta a Pisa Chiara Frugoni, tra le storiche italiane più note al mondo. Era nata a Pisa il 4 febbraio 1940. Chiara si laureò all’Università di Roma La Sapienza nel 1964, per poi perfezionarsi alla Scuola Normale Superiore di Pisa. All’università di Pisa aveva cominciato a insegnare nel 1980, per poi passare in quella di Roma Tor Vergata, dove era rimasta fino alle dimissioni dall’insegnamento, nel 2000. Aveva inoltre svolto attività didattica e di ricerca in prestigiose istituzioni e università, italiane e straniere, come la Scuola storica nazionale dell’ISIME, Villa I Tatti di Firenze, l’Institute for Advanced Study di Princeton e l’Université de Paris VII.
A lei si devono innumerevoli libri e articoli, tutti di fondamentale importanza e spesso tradotti nelle principali lingue europee. Essi si caratterizzano per il costante ricorso alle fonti iconografiche, sempre affiancate con grande consapevolezza metodologica a quelle scritte. I suoi lavori approfondiscono l’iconografia e la fortuna di Alessandro Magno dall’antichità al medioevo, le figure di Francesco e di Chiara di Assisi, la vita quotidiana di donne, uomini e bambini nel medioevo, il loro immaginario, le loro speranze e le loro paure, colte con straordinaria finezza e sensibilità, culturale e umana, nella cappella degli Scrovegni di Padova, negli affreschi di Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo Pubblico di Siena, negli affreschi della Basilica superiore di Assisi, nel Trionfo della Morte e nella Danza macabra di Clusone. 
Chiara Frugoni amava ricordare la figura del padre, Arsenio, secondo cui gli storici devono sentirsi “impegnati in un’opera che non può essere di pura ricerca”, ma deve assumere “sempre più le forme della testimonianza personale, dell’esempio morale”. Anche per questo, come pochissimi altri storici in Italia, ha affiancato alle indagini specialistiche un’intensa attività pubblicistica, che l’ha resa tra le voci più autorevoli, seguite e amate dal grande pubblico. Gli storici e le storiche che la hanno conosciuta ne ricordano la vasta dottrina e la profonda umanità.

La sua bibliografia, aggiornata al 2015, è pubblicata in Reti Medievali Open Archive.

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