Giornata di studi organizzata dal Dottorato di Studi storici delle Università di Firenze e di Siena
Firenze, 6 aprile 2016
Sala Comparetti della Ex Facoltà di Lettere, Piazza Brunelleschi, 3
La storia delle libertà politiche in Europa fino all’età della Rivoluzione è stata a lungo declinata entro uno schema genealogico che spiega la natura delle libertà contemporanee a partire dalle sue origini remote. Tale linearità d’indagine si è mostrata incapace di dare conto delle discontinuità e delle tensioni tra significati e modelli diversi di libertà.
La giornata di studi si concentra sul “laboratorio” cittadino italiano basso medievale nel proposito di contribuire a rinnovare la narrazione dell’eccezionalità comunale, della crisi delle “libertà” cittadine, dell’affermazione di forme di governo autoritarie, della mancata formazione di uno stato moderno: in una parola, del paradigma della decadenza italiana. Oggetto d’analisi è invece la pluralità di significati, di esperienze e di orizzonti di senso che la nozione di libertà assunse in uno spazio politico composito.
I contributi puntano ad allargare lo spettro della documentazione indagata per mettere in relazione i testi letterari e dottrinari con le fonti cosiddette della “pratica” – atti di governo, normativi, amministrativi, notarili, etc. –, in una visione di insieme che integri l’analisi concentrata sulla mera elaborazione autoriale. Le pratiche sociali delle società politiche e le azioni di governo delle autorità pubbliche costituiscono infatti ambiti di ricerca privilegiati in stretta connessione con l’analisi dei linguaggi politici e delle rappresentazioni culturali.