Giovedì 14 giugno, ore 14-15:30
Il panel si occuperà del Medioevo delle periferie, laddove nuovi processi storici scaturirono dall’incontro tra i diversi popoli interessati alle aree della tradizione bizantina. Il fenomeno si rese particolarmente evidente quando si trattò di creare situazioni di convivenza fra greci, islamici e latini che vivevano sugli stessi territori come conseguenza di migrazione, conquista e crociata a danno dei bizantini. L’area tra Ponto e mare Egeo, trascorrendo dalla supremazia bizantina a quelle islamica e latina, sviluppò modelli di interazione culturale e politica che caratterizzarono il medioevo orientale e che si possono cogliere attraverso specifiche situazioni. La conflittualità rappresenta la dimensione più nota di queste relazioni, che tuttavia aprirono anche ampie possibilità di contatto che saranno indagate attraverso specifiche situazioni relative al periodo tardo medievale. La prima indagine sarà rivolta, sulla base del modello realizzato precocemente e con successo nella regione pontica dall’aristocrazia greca nei confronti dei potentati islamici, a individuarne la declinazione nei secoli più tardi, quando le strategie attuate dagli arconti locali vennero recepite tanto dai Paleologi di Costantinopoli, quanto dai Comneni di Trebisonda. Tra XIV e XV secolo la prospettiva del rapporto col mondo turco si era molto modificata a causa del progressivo imporsi della turcocrazia. I Turchi erano ormai entrati a far parte della quotidianità come padroni di larghe porzioni del territorio orientale. Nuove forme di convivenza tra greci e turchi, latini e greci, turchi e latini rappresentano la situazione di questi secoli in particolare lungo le coste dell’Egeo orientale. Il secondo intervento, focalizzandosi sulla Maona dei Giustiniani di Chio, individuerà tematiche relative alle strategie nei confronti del contesto promiscuo e complesso in cui questi potenti e ricchi mercanti si trovarono a operare. Non è solo questione della posizione dei Giustiniani nei confronti del mondo greco e turco, ma anche delle conseguenze di questa convivenza nella formazione di un’identità del gruppo e nella percezione che i contemporanei svilupparono di questa famiglia. La mercatura emerge qui come motore di profonde interazioni sino a produrre trasformazioni di usi, costumi e mentalità. Le esperienze prismatiche di questo periodo si colgono anche nelle attività che riflettono una fattiva collaborazione sui piani della politica, degli affari e dei servizi demandati ai latini. Nel quadro dell’apprezzamento delle capacità pratiche degli occidentali a Costantinopoli, il terzo intervento esaminerà il caso del catalano Juan Peralta attraverso una rilettura delle fonti nella prospettiva del suo contributo alla ricostruzione, dopo il crollo nel 1346, della cupola di Santa Sofia. A fronte di una ricca bibliografia, che riguarda le vicende politiche, diplomatiche, militari e commerciali fra Turchi e Bizantini, da una parte, e Turchi, Greci e Latini, dall’altra, i casi oggetto dell’indagine evidenziano interrelazioni e influenze derivate dai contatti fra le società cristiane e quelle turche all’insegna di uno spregiudicato pragmatismo assai più che da una pregiudiziale contrapposizione. Al centro dell’indagine proposta dal panel c’è, dunque, ricostruita attraverso le fonti storiografiche, greche e latine, e il ricco materiale archivistico, la riconsiderazione di una pagina di storia orientale, che tocca il medioevo italiano ed europeo per le sue ripercussioni sull’Occidente.
Coordinatore: Sandra Origone
Relazioni:
Marco Fasolio, Lo sposo turco. Convivenza e conflitti tra Romei e Turchi nel Ponto medievale (secc. XII-XIV)
Daniele Tinterri, L’isola col turbante. I Giustiniani di Chio tra Greci e Turchi (XIV-XV secolo)
Jessica Varsallona, Stranieri nella Costantinopoli dei Paleologi: l’ “architetto” latino di Santa Sofia
Discussant: Sandra Origone